Bonus edilizia e riqualificazione energetica: è necessario correggere l’art.28 del decreto sostegni ter
Superbonus, si cambia ancora! Ennesima modifica delle regole sulla cessione del credito nelle operazioni di riqualificazione energetica e sismica, che destabilizza le imprese e scoraggia il mercato. Dopo la variazione della validità delle detrazioni a seconda della tipologia di edificio su cui viene effettuato l’intervento, il nuovo decreto c.d. “Sostegni ter” impone, a partire dal 17 febbraio, un’unica cessione del credito di imposta: l’impresa che effettua i lavori e applica lo sconto in fattura cede il credito maturato a banche e istituti finanziari che però non potranno più cederlo.
È vero che tale disposizione è stata introdotta come misura anti-frode per arginare il fenomeno delle truffe fiscali: ad inizio 2022 l’Agenzia delle Entrate aveva bloccato infatti ben 4 miliardi di crediti fittizi, frutto di lavori mai realizzati.
È altresì innegabile che il limite ad una sola cessione dei crediti fiscali avrà notevoli ripercussioni sull’intero comparto edile, impiantistico e dei serramenti che ruota attorno ai bonus edilizi, Superbonus 110 in primis: nella sola provincia di Salerno si contano circa 23mila aziende, con ben 50mila dipendenti, che operano nell’indotto dell’edilizia e che subiranno le conseguenze, verosimilmente paralizzanti, di tale norma.
Il commento del Presidente di Confartigianato Salerno, Franco Risi: “Il rischio, concreto, è che le banche e gli altri intermediari finanziari non saranno più disposti ad acquistare i crediti perché non potranno a loro volta cederli. La paura degli imprenditori edili è quella di un completo blocco del sistema e di non avere la possibilità di maturare crediti tali da realizzare la liquidità necessaria per portare avanti tutti i diversi cantieri che hanno già avviato. L’oggettiva difficoltà, se non l’impossibilità, di cedere il credito acquisito ha gravi ripercussioni sui flussi finanziari e di cassa, sulla capacità di programmazione dell’attività e sulla tenuta occupazionale delle imprese coinvolte. Sin dall’annuncio del provvedimento, infatti, si sono registrati notevoli contraccolpi sul mercato, con un aumento dei costi di cessione e blocco delle pratiche in essere: Poste Italiane, ad esempio, ha sospeso la piattaforma per la cessione dei bonus edilizi.
Questa norma colpisce gli imprenditori che hanno sempre operato nel rispetto delle disposizioni e nell’etica dei comportamenti e rende vano uno dei principali strumenti di ripresa economica”.
Il Presidente Franco Risi, facendosi portavoce del decalogo stilato da Confartigianato, chiede che vengano riviste le stringenti previsioni dell’articolo 28, rendendo possibili almeno due cessioni dei crediti fiscali e stabilendo controlli più efficaci per prevenire e perseguire le truffe.